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CENNI STORICI SU CAROVIGNO

Carovigno ha origini antichissime; risulta, infatti, abitata fin dalla prima età della pietra, come attestano diversi ed interessanti ritrovamenti del paleolitico e del neolitico. Città della Japigia, divenne centro fiorente con la civiltà messapica, come dimostra l’importantissimo materiale archeologico esposto nei musei di Egnazia, Brindisi e Taranto.

Il primitivo etimo Carbina dal greco Karbina (fruttifera), sottolinea la sua caratteristica preminente: essere copiosa di olio, vino, mandorle e fichi. In seguito cambia denominazione sino a pervenire all’attuale forma onomastica di Carovigno. La città occupa tutto il colle, difesa da una triplice cinta di mura. Le dominazioni di Bizantini, Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi, arrecarono a Carovigno tribolazioni, lutti e miserie, aggravati da cinque secoli di arrogante strapotere baronale, che resero nulla la stessa autorità del Re. Verso la fine del 1500, comunque il paese fu circondato da muraglie, torri e fossati vantando un comodissimo castello. A metà del ‘700, Carovigno passa in feudo alla famiglia Imperiali, titolari del marchesato di Oria e del principato di Francavilla Fontana. Estintasi la famiglia Imperiali, dopo un decennio di emancipazione sotto la Regia Potestà, Carovigno viene venduta senza obblighi di feudalità a Gerardo Dentice, principe di Frasso.

L’equivoco atto di vendita rende complessa e litigiosa l’applicazione delle leggi murattiane, sulla soppressione della feudalità, e causa una lunga controversia fra Comune e casa Dentice.

Carovigno contribuisce al Risorgimento d’Italia con personalità di assoluto rilievo, tra cui spicca la nobile figura di Salvatore Morelli, antesignano propugnatore dell’emancipazione della donna, dell’introduzione della scuola materna e di quella promiscua.

NOTIZIE E INFORMAZIONI

La cittadina fa parte del “Salento settentrionale” ed è un centro di produzione di olio di oliva di alta qualità. Mentre il litorale carovignese ha ottenuto nel 2007, nel 2016 e nel 2017, la Bandiera Blu e nel 2017 le 5 vele di Legambiente, l’agro di Carovigno, in quanto facente parte del comprensorio turistico “Costa del Parco Agrario degli Ulivi secolari“, che si estende sino ai comuni di Ostuni, Fasano, Monopoli e Polignano a Mare, è stato premiato nel 2017 con il riconoscimento per i comuni rurali della Spiga Verde. Confina a Nord est e a nord con il Mare Adriatico, a Ovest con Ostuni, a sud con San Vito dei Normanni e a sud est con Brindisi.

Il clima è caratterizzato dal clima mediterraneo, con inverni brevi e miti, ed estati lunghe e calde.

I principali due simboli di Carovigno, sono gli sbandieratori (tradizione quasi millenaria, della quale Carovigno vanta i natali) e il delfino, presenti nello stemma ed in due distinte statue collocate in entrata ed uscita dal centro abitato. Uno dei simboli di Carovigno, sono gli sbandieratori, nati grazie alla tradizione della “Nzegna”. Carovigno stessa viene anche chiamata “Città della Nzegna”, appunto per ricordare e onorare questa tradizione che dura ormai da mille anni e che è anche la più antica tradizione religiosa legata al “gioco” della bandiera in Italia.

ITINERARI alla scoperta del Paese di Carovigno

Una serie di manifestazioni, che vanno da Giugno a Settembre, riguardando Carovigno e le altre marine e borgate, tra cui Torre Santa Sabina, Serranova, Specchiolla e la Riserva naturale statale di Torre Guaceto. Gli eventi più importanti, sono legati alla trazione folkloristica ed enogastronomica. Gli eventi religiosi, come quelli legati al culto di Maria Santissima di Belvedere ed a quello degli sbandieratori, sono sempre collegati alle sagre di prodotti tipici locali.

SUD verso il Salento

  • A 35 km: Brindisi, capoluogo di Provincia. La città riveste un importante ruolo commerciale e culturale, dovuto alla sua fortunata posizione verso Oriente e al suo porto naturale, ancora esistente, sul mare Adriatico. La città conobbe durante il periodo romano la sua età aurea e godette di importanti collegamenti stradali con Roma attraverso le vie consolari Appia, che a Brindisi termina sul suo porto con due colonne monumentali , e Traiana. Fin dalla antica età romana è un importante crocevia soprattutto per chi si reca in Grecia per motivi turistici.
  • A 70 km: Lecce, il capoluogo di provincia più orientale d’Italia, è a 11 km dalla costa adriatica e a 23 da quella jonica. Lo Stile Barocco, dal punto di vista architettonico, caratterizza in modo inconfondibile la città, che nel tempo è divenuta una vera e propria Capitale della lavorazione della pietra calcarea. Le architetture barocche dominano il tessuto urbano che si arricchisce anche di linee più austere, palazzi nobiliari con segni suggestivi di edilizia in stile liberty.Porto Cesareo, Gallipoli, Torre San Giovanni sono alcune delle “perle” situate sul litorale ionico, con Santa Maria di Leuca a segnare il confine tra i due mari della Puglia. Tra Otranto e Gallipoli, la forza dei venti, unita a quelle del mare, ha scolpito la roccia calcarea delle scogliere dando origine a straordinarie cavità naturali come la Grotta Zinzulusa, ricca di stalattiti e stalagmiti, la Grotta Grande del Ciolo e le grotte del Parco naturale di Porto Selvaggio.

NORD verso la Valle D’Itria

  • A 8 km:Ostuni  la “Citta Bianca” così chiamata per la caratteristica colorazione con pittura a calce del borgo antico, una pratica tuttora rigorosamente rispettata dai residenti. Chiese e dimore signorili si susseguono nella città vecchia cinta dalle mura aragonesi dove si aprono Porta Nova e Porta San Demetrio. L’agro di Ostuni, invece, è costellato da masserie che in un mare di ulivi secolari si estende fino alla sue rinomate spiagge di Rosa Marina, Torre Pozzelle e Lamaforca;
  • A 24 km: Cisternino  che si affaccia sulla Valle d’Itria, nella cosiddetta Murgia dei trulli. Cisternino è stato insignito per il 2018 dal Touring Club Italiano “Bandiera Arancione dei Borghi più belli d’Italia”.
  • A 37 km: il singolare paese di Alberobello, fulcro della Valle d’Itria, celebre per le sue caratteristiche abitazioni chiamate trulli che lo hanno collocato tra i 53 siti italiani inseriti dall’UNESCO nella World Heritage List.
  • A 40 Km: lo Zoo Safari di Fasano il più grande parco faunistico in Italia che è uno dei più grandi in Europa. Coperto dalla macchia mediterranea tra ulivi secolari e carrubi, occupa circa 140 ettari;
  • A 56 km: Polignano a Mare  fiorente centro di traffici romani dal III sec. a.C. ed importante stazione lungo la Via che collegava Roma a Brindisi. Di notevole interesse naturalistico sono le sue grotte marine oltre al centro storico con i resti della dominazione romana. Nel mese di Luglio si svolge la “Red Bull Cliff Diving,
    evento unico nel suo genere, per la capacità di abbinare sport e spettacolo, dove gli atleti di tutto il mondo si lanciano da un trampolino posto a 24 metri di altezza, nello splendido scenario di Lama Monachile, compiendo spettacolari acrobazie prima di toccare l’acqua.
  • A 60 Km: le Grotte di Castellana considerate il complesso speleologico più importante d’Italia e d’Europa, scoperte nel 1938; è straordinario osservare come le grotte cambino il loro aspetto in base all’ora, al giorno e alle stagioni.
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